ALLA SCOPERTA DEL TESORO DI PRIAMO. Gli ori e gli argenti dell'antica Troia
Autore: Phlipp Vandenberg
pagine: 408
In piedi sull'orlo della grande trincea che avrebbe dovuto raggiungere le fondazioni dell'antica Troia, Heinrich Schliemann declamava in greco versi di Omero davanti a un'ignara squadra di operai turchi.
Contraddicendo studiosi e archeologi di fama, aveva identificato il luogo dell'antichissima città leggendo nell'"Iliade" il racconto della battaglia finale fra Achei e Troiani.
Era stata l'infatuazione per Omero a farlo salire alla ribalta internazionale dell'archeologia, fra polemiche e durissimi attacchi, ma anche fra il consenso di coloro che gli riconoscevano l'intuito che già in passato l'aveva contraddistinto negli affari.
In realtà Schliemann non scoprì l'epica Troia omerica, ed egli stesso dovette riconoscerlo, ma la fortuna, che lo aveva sempre assistito, anche questa volta lo premiò facendogli cadere fra le mani una quantità di ori e preziosi che d'istinto egli chiamò "tesoro di Priamo".
Philipp Vandenberg, che non è nuovo all'argomento, definisce in questo libro la parte valida e quella caduca dell'attività archeologica di Heinrich Schliemann (1822-1890).
Ma disegna pure la figura di un personaggio avvincente perfino nei molti lati antipatici del suo carattere.
Schliemann aveva provveduto - in un numero incredibile di lettere e in una autobiografia - a lasciare di se stesso un quadro ideale.
Vagliando documenti e testimonianze Vandenberg corregge opinioni tramandate, scava nell'animo del personaggio, scevera il vero dal falso, e con accattivante vigore narrativo fornisce la biografia più completa e attendibile, un ritratto critico a tutto tondo del fortunato archeologo.