BARBARI . Immigrati, profughi, deportati nell'Impero Romano
Questo non è solo un bel libro di storia. C’è la zampata dello studioso di genio.
Franco Cardini
È noto che, come diceva Croce, si fa sempre storia del presente. In questo buon uso del passato Alessandro Barbero è un campione sempre pronto allo scatto. Barbari è un libro affascinante.
Silvia Ronchey, “Tuttolibri”
«Un mondo che si considera prospero e civile, segnato da disuguaglianze e squilibri al suo interno, ma forte di un’amministrazione stabile e di un’economia integrata; all’esterno, popoli costretti a sopravvivere, minacciati dalla fame e dalla guerra, e che sempre più spesso chiedono di entrare; una frontiera militarizzata per filtrare profughi e immigrati; e autorità di governo che debbono decidere volta per volta il comportamento da tenere verso queste emergenze. Potrebbe sembrare una descrizione del nostro mondo, e invece è la situazione in cui si trovò per secoli l’impero romano di fronte ai barbari.»
Indice:
Introduzione
Frontiere e mobilità umana nell’impero romano
- I. Deportazioni e immigrazione sotto il principato
- II. L’arruolamento di stranieri nell’esercitofino agli Antonini
- III. Una svolta: l’epoca di Marco Aurelio
- IV. Esercito e cittadinanza nell’età dei Severi
- V. La crisi del III secolo
- VI. Ripopolamento e reclutamento sotto la tetrarchia
- VII. L’età di Costantino
- VIII. Immigrazione e reclutamento sotto la dinastia di Costantino
- IX. Ideali umanitari e sfruttamento degli immigrati sotto Valentiniano e Valente
- X. Teodosio e il tentativo di assimilare i Goti
- XI. Truppe limitanee e impiego di barbaria difesa delle frontiere
XII. Una leggenda storiografica: i «laeti»
- XIII.L’esercito come «melting-pot»
- XIV. Il fallimento dell’integrazione gotica
Conclusione
Note
- Bibliografia
- Indice dei nomi