I ricettari di Federico II. - Dal "Meridionale" al "Liber de Coquina"
L'attribuzione a Federico II del "Liber de coquina" e dei ricettari imparentati permette di scoprire la fastosa cucina della corte palermitana, ben radicata nel territorio, ricca di influssi arabi filtrati attraverso la mediazione normanna e sveva, ma aperta a suggerimenti nazionali e internazionali; all'inizio del Trecento, attraverso la mediazione toscana, questa prima cultura gastronomica "italiana", sbocciata insieme alla poesia siciliana, si è ormai affermata da un capo all'altro della Penisola.
Il titolo è illuminante sull'argomento trattato, credo che non possa mancare nella biblioteca di chi studia il genio dell'illuminatissimo Federico II e l'universo che attorno ad esso gravitava.
Indice del volume:
Capitolo I - Il "Liber de Coquina" e i ricettari imparentati
Capitolo II - Struttura e genesi del "Liber"
Capitolo III - Il copista distratto e il compilatore intendente
Capitolo IV - Paternità delle ricette e localizzazione geografica
Capitolo V - L'Imperatore tra cucina e dietetica
Capitolo VI - L'eredità federiciana
Capitolo VII - La fortuna dei ricettari
Tavole di raffronto
Appendice - Il "Liber" collazionato