Con il passaggio dal Quattrocento al Cinquecento maturain Italia una nuova sensibilità gastronomica che, superati i modelli degli autori classici,si ispira a una rinnovata visione sociale e culturale alla ricerca di inediti modelli funzionali ed estetici. Sono gli anni in cui nasce la ‘nuova cucina italiana’ libera da ogni vincolo dietetico o credo religioso del passato, che attinge dal secolare patrimonioalimentare delle nostre regioni e non più da modelli stereotipi derivati da culture straniere. E’ il secolo di Messisbugo, Romoli,Scappi, massimi interpreti di una manualità complessa e raffinata che prende forma in una serie di ricettari frutto dell’esperienza maturata presso le più importanti corti italiane.
Negli stessi anni si perfeziona la cerimonia del convito, evento mediatico che coinvolge tutta l’organizzazione cortese articolata in un contesto di funzioni sempre iù complesso. Un nutrito stuolo di scalchi, trincianti,coppieri, bottiglieri anima la scena dove si svolge l’evento, spettacolo mirabile, unico per lusso, fasto ed eleganza, immagine della magnificenza del Signore, della sua ricchezza,del suo ruolo istituzionale o politico.
The 16th century saw the birth of a new cuisine that abandoned old models inherited from the past andmoved towards new horizons, drawing inspiration from our traditional alimentary patterns, overcomingevery kind of dietary restriction and avoiding all sorts of religious involvement. At the same time convivialgestures were codified and, in an articulated context of actions and court organisation,cooks, larder-keepers,cutters, carvers and cup-bearers became part of a fascinating, sumptuous, magnificent and elegant performance