Siddhartha
Autore: Hesse H.
Pagine: 156.
Chi è Siddharta? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti.
E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il "costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l'aveva visto centinaia di volte con venerazione".
Siddharta è senz'altro l'opera di Hesse più universalmente nota. Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna. Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.
L'AUTORE
Hermann Hesse è stato uno scrittore tedesco, Premio Nobel nel 1946. Anima ribelle e profondamente sensibile al mondo, nelle sue opere traspare tutta la sua inquietudine.
Abbandonati gli studi teologici, lavorò come meccanico e poi come libraio; nel 1904 si stabilì sul lago di Costanza, dedicandosi all'attività letteraria. Nel 1911 compì un lungo viaggio in India e nel 1921 prese la cittadinanza svizzera.
Il romanzo che lo rivelò fu "Oeter Camenzind" (1904), una storia pervasa di idillica malinconia. Seguirono "Sotto la ruota" (1906) e diversi volumi di novelle. Gli avvenimenti della prima guerra mondiale produssero in lui una violenta crisi accentuando la sua tendenza all'introspezione. Si accostò alla psicoanalisi e introdusse nei suoi libri nuovi e più maturi elementi di critica sociale. Nel 1920 scrisse "L'ultima estate di Klingsor" cui seguirono i romanzi "Siddharta" (1922), influenzato dal pensiero religioso indiano, "Il lupo della steppa" (1927), analisi della crisi spirituale che travaglia la borghesia europea e "Narciso e Boccadoro" (1930). Nel 1943 uscì la sua opera più vasta e ambiziosa, il romanzo "Il gioco delle perle di vetro".
L'opera di Hesse, in qualche modo complementare a quella del suo grande coetaneo Thomas Mann, esprime in una prosa classicamente composta, ma ricca di accensioni liriche, una vasta, articolata, dialettica tra sensualità e spiritualità, ragione e sentimento.
«Non vado in nessun posto. Sono soltanto in cammino. Vado errando» - Hermann Hesse, Siddharta
Fonte: Enciclopedia della Letteratura - Garzanti, 2003
Immagine: copertina di Altri romanzi e poesie, Mondadori 1991.