La cabala, la grande corrente mistica ed esoterica dell’ebraismo, ha conosciuto una fioritura considerevole alla fine del XIII secolo. All’origine dell’infatuazione: lo Zohar. Etimologicamente, è il Libro dello splendore, un trattato esoterico ebraico la cui influenza arriverà a eguagliare quella del Talmud. La paternità di questo commentario in aramaico dei principali passi del Pentateuco è attribuita, principalmente, a Moyeh di León (1240-1305).
Come è nato lo Zohar? Perché fu scritto, e da chi? Qual è il suo messaggio, il suo significato? Come una letteratura simile, dato che si tratta propriamente di un corpus costituito da testi diversi, ha potuto superare i secoli senza ostacoli, cristallizzarsi intorno a un nocciolo duro, darsi un titolo generico stabile, arricchirsi di contributi ulteriori e giungere a far concorrenza alla supremazia del Talmud, dove sono pure consegnati per iscritto niente meno che il vissuto e il pensiero degli Ebrei per circa mezzo millennio?
Nel rispondere a questi interrogativi, Maurice-Ruben Hayoun ci permette di comprendere meglio la natura e l’originalità di questo testo affascinante e di collocarlo in rapporto ad altre correnti del pensiero ebraico.
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