25814
Il viaggio di Carlo Magno a Gerusalemme e a Costantinopoli.
Disponibile
Autore : Rossi. C.
Pagine : 252.
Attestato in tradizione unica dal ms. BL Royal 16 E. VIII, codice del quale dal 7 giugno del 1879 si è persa ogni traccia, il poemetto anglo-normanno del Viaggio di Carlo Magno a Gerusalemme e a Costantinopoli è un’opera atipica tra le canzoni di gesta del ciclo carolingio. Il componimento, di 870 alessandrini, narra le baldanzose gesta dell’imperatore Carlo e dei suoi paladini, durante un semiserio e bizzarro pellegrinaggio nelle terre cristiane del Vicino Oriente. Dal 1836 – data di pubblicazione della princeps - per cura di Francisque Michel – ad oggi, dell’opera sono state pubblicate una trentina di edizioni, in varie lingue, nessuna delle quali può dirsi definitiva dal punto di vista della resa e dell’interpretazione testuale, a volte spinte sino alla manifesta alterazione dell’originale.
La gravità del furto del codice è parzialmente attenuata dal fatto che il maggior indiziato della macchinazione ai danni del British Museum, il filologo prussiano Eduard Koschwitz, nell’aprile del 1879, aveva ricevuto da un suo collaboratore una riproduzione facsimile del poema, approntata a mano dall’originale londinese. Questa trascrizione diplomatica venne pubblicata da Koschwitz, nel 1883, a fronte del testo critico della Karlsreise. La presente edizione del poemetto, introdotta da uno studio della tradizione europea del Viaggio di Carlo e dell’ambiente storico-letterario in cui la geste venne elaborata si sforza di rendere lo stato del testo all’epoca della sua trascrizione nel manoscritto oggi perduto, ovverosia la versione anglo-normanna del XIII secolo e non il presunto originale piccardo, ricostruito per congettura da Koschwitz e in seguito riprodotto sulla sua scorta.
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