Una brillante confutazione della divinita' di Gesu' sulla base del testo del Vangelo
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Al termine di queste pagine il lettore si troverà dinanzi ad una singolare difficoltà: in quale parte della libreria riporre questo testo? Assieme ai libri di storia o di filosofia? Di diritto o di linguistica? Di religione o di mistica? Il titolo suggerisce un confronto tra le religioni, in realtà il testo condensa molteplici aspetti della cultura medievale che si cristallizzano in modo sublime nella penna di uno dei principali pensatori islamici. Dal gloria a me di Bistami, al Io sono la via dell’evangelista Giovanni, agli elementi linguistici di Sibawayh, descritti con il supporto dei passi della Bibbia e delle sure del Corano, ricorrendo talvolta ad espressioni ebraiche, copte ed aramaiche. Il nostro suggerimento è ovviamente di riporre l’opera in quella parte della libreria dedicata esclusivamente agli scritti di al-Gazali, di cui dovrebbe disporre non solo ogni buon islamista.
Al-Gazali (1058-1111) fu un autore prolifico, si contano circa quattrocento opere anche se molte sono riferite ad altri libri e alcune si ritengono spurie. Tra i contributi principali della sua attività si ricorda il tentativo di ravvivare la religione islamica tramite la riconciliazione tra l’ortodossia e il sufismo che egli perseguì con la stesura della sua opera più rappresentativa. Fondamentale la disputa che avviò, in seguito al suo l’Incoerenza dei filosofi, con il filosofo Averroè ad indicare il momento teoreticamente più alto della filosofia islamica medievale.