Un Trattato universale dei Colori.(mns. 2861 Biblioteca Universitaria di Bologna)

32,00 €
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Autore: Anonimo del XV sec., A cura di: Muzio F., pagine 324.
ESAURITO

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È questo uno dei più importanti ricettari tardo medievali per la preparazione dei colori, trascritto e pubblicato nel 1887 da Guerrini e Ricci con il titolo Il Libro dei colori. Segreti del secolo XV. Delle trecentonovantatré ricette in latino e volgare, di cui questo volume raccoglie anche la versione in italiano moderno, le sole prescrizioni relative agli smalti vennero pubblicate da Giovambattista Passeri nel suo Istoria delle majoliche fatte in Pesaro e ne’ paesi circonvicini nel 1758. L’ampliamento del glossario dei termini Francesca Muzio, laureata in codicologia presso la Scuola Speciale Archivisti e Bibliotecari della Università La Sapienza di Roma, restauratrice libraria, assistente presso la Soprintendenza Archeologica dell’Umbria e dei Beni Artistici e Storici di Roma, ha lavorato presso l’Istituto Centrale per la Patologia del Libro. In particolare ha curato la realizzazione delle cuciture e dei capitelli per la mostra Legature Bizantine Vaticane. Storia dei materiali e delle Tecniche di manifattura, e ha allestito la sezione dedicata ai Libri nella mostra L’idea del Bello. Viaggio per Roma nel Seicento con Giovan Pietro Bellori. tecnici medievali e il disegno dell’ambiente culturale del ricettario che prendono rilievo nel commento a questa nuova edizione del testo – dalla descrizione codicologica del manoscritto anonimo, non datato né localizzato, alla sua analisi storiografica, fisico-chimica e del lessico – permettono alla curatrice di indicare, assieme alla datazione e alla localizzazione e sulla scorta di documenti pubblicati, una stretta relazione tra il ricettario e la bottega di illustri ceramisti pesaresi del XV secolo.

Note sulla curatrice: Francesca Muzio, laureata in codicologia presso la Scuola Speciale Archivisti e Bibliotecari della Università La Sapienza di Roma, restauratrice libraria, assistente presso la Soprintendenza Archeologica dell’Umbria e dei Beni Artistici e Storici di Roma, ha lavorato presso l’Istituto Centrale per la Patologia del Libro. In particolare ha curato la realizzazione delle cuciture e dei capitelli per la mostra Legature Bizantine Vaticane. Storia dei materiali e delle Tecniche di manifattura, e ha allestito la sezione dedicata ai Libri nella mostra L’idea del Bello. Viaggio per Roma nel Seicento con Giovan Pietro Bellori.

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