Troppa "Italia", troppo Stato, troppi parassiti.

Dall'introduzione di Alessandro Vitale:

"Gli interventi, gli editoriali e gli scritti brevi di critica politica di Gilberto Oneto - soprattutto quelli degli ultimi anni della sua vita - costituiscono un vasto patrimonio da scoprire e rileggere. [...]. Oneto ha saputo intravedere [...] con coraggio non comune (che può essere definito "vitrù" in senso classico e machiavelliano, necessaria alla difesa della libertà politica) l'evoluzione dell'Italia-STato e le sue degenerazioni, opponendovisi con la forza delle idee e dell'ironia [...].