Trattato delle Leggi.
Autore: Pletone G.G.
Pagine: 527
Le Leggi o Il Libro delle leggi del maestro platonico di Mistrà è la somma delle sue dottrine sapienziali, religiose, politiche e sociali, e costituisce la sintesi della sua opera e del suo magistero, così come dell’azione a cui si dedicò per tutta la vita.
Il ruolo che Pletone rivestì per il Rinascimento greco, e specialmente per il Rinascimento italiano, fu fondamentale, egli consentì la trasmissione dei misteri platonici agli umanisti impegnati nella restituzione della civiltà romana classica, i quali poterono usufruire nuovamente di una conoscenza metafisica integrale già in parte restaurata da Petrarca, grazie alla ricezione mediata del platonismo attraverso Cicerone e Agostino. Approfondita da altri umanisti con l’apporto parziale di maestri greci giunti in Italia, la conoscenza e la trasmissione completa del platonismo in Italia fu resa possibile da Pletone, grazie al suo soggiorno a Firenze prima e in diverse parti d’Italia poi.
Il maestro di Mistrà trovò un ambiente filosofico assai condizionato dall’aristotelismo, perciò volle riportare l’equilibrio, il retto rapporto che deve sussistere fra il maestro Platone e il suo discepolo Aristotele. Ma l’opera di Pletone va oltre la trasmissione dei misteri platonici e si colloca nel contesto universale della catena della Sapienza Divina Eterna, della quale egli fu principale esponente in terra ellenica, oltreché fondamentale presenza anche in terra italiana. Con l’azione di Pletone, il Rinascimento italiano viene compiutamente ricollegato alla catena aurea della sapienza originale dell’umanità e alla religione primordiale da essa procedente.