Sessantasei Haiku.
Senza dubbio, gli haiku di Buson si annoverano tra i più belli mai scritti. Grande pittore, oltre che poeta, Buson giunge ad abbozzare, con la stessa grazia che trasmette alla punta del suo pennello, questi "quasi niente" che si trovano alla soglia dell'esperienza immediata, inafferrabile.
Rimanendo sempre il più vicino possibile alla realtà e alla natura, egli riesce a trascendere il quotidiano e il banale, a oltrepassare la trivialità, così da cogliere un sentimento di totalità essenziale - vicino alla bellezza stessa.
Artista eccezionale di questo XVIII secolo giapponese ove l'arte di numerosi pittori e poeti giunge al culmine, e del resto apprezzato sia per la sua pittura che per la sua poesia, Buson è considerato, con Basho e Issa, come uno dei tre più grandi maestri dell'haiku che il Giappone abbia mai conosciuto.