Nell'estesa alta marea che copriva di silenzio le terre della poesia in tutta l'Europa alto-medievale, presso le coste del Galles emersero alcuni tavolati rocciosi, dalle morfologie nuove e potenti, modellati da secoli di tradizione poetica. Si tratta dei canti dei bardi, i cantori errabondi eredi della grande tradizione sciamanica che caratterizzò per millenni la nostra percezione del mondo. I testi che qui vengono tradotti - che in quanto 'testi' rappresentano naturalmente solo una parte di ciò che furono le performances orali e cantate di questi poeti celtici - sono caratterizzati da una propensione visionaria, fortemente legata agli elementi del paesaggio fisico, e da un profondo anelito sapienziale e animistico, che non ha eguali nel mondo occidentale. Al libro è allegato un CD in cui l'autore esegue e reinterpreta all'arpa bardica alcuni dei componimenti tradotti.
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