Aleksandr Dugin presenta in dieci lezioni l'enciclopedico progetto culturale Noomachìa, opera magna del «filosofo più pericoloso del mondo». Noi ci raffrontiamo alla realtà - rileva Dugin - per il tramite di una interpretazione paradigmatica di essa. Oggi questo paradigma è dettato dal Logos materialista e progressista proprio della Modernità occidentale-centrica, ma non è sempre stato così e non è detto che debba continuare ad esserlo. Noomachìa viene in nostro soccorso mostrandoci l'esistenza di un altro modo di interpretare e di plasmare la realtà, oltre e contro il paradigma modernista dominante e oggi sfociato in quella sua caricatura ipertrofica che prende il nome di Postmodernità. In queste pagine il filosofo russo ripercorre la storia ontologica della civiltà europea, risalendo alle sue scaturigini indoeuropee e seguendone lo sviluppo fino al crepuscolo postmoderno. Lo fa attraverso uno studio ed esegesi delle differenti civiltà a partire dall'intreccio - che supera le interpretazioni dualiste e manichee - di tre Logoi: Apollo, Dioniso e Cibele.
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