Non sono un intellettuale.
In questa antologia Giuseppe Tucci analizza la società contemporanea e le sue contraddizioni, vagheggia nostalgie di passati estinti, traduce in bella scrittura le sue avventure per le amene contrade del mondo e racconta a pubblici curiosi la sua indole e le sue propensioni. E' la base per conoscere definitivamente il complesso animo e l’opera di un uomo innovativo e attuale, troppo frettolosamente accantonato per essere stato in fondo un profeta incompreso.
L'AUTORE
Giuseppe Tucci (Macerata 5.6.1894 – San Polo dei Cavalieri, Roma 5.4.1984), è stato uno dei più grandi studiosi delle civiltà dell’Oriente del XX secolo. Studioso e profondo conoscitore della filosofia cinese e indiana classiche, a partire dagli anni ’30 del XX secolo guidò numerose spedizioni scientifiche e archeologiche in Iran, Afghanistan, Pakistan, Nepal e soprattutto in Tibet. Nel 1933 dette vita all’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (IsMEO, divenuto IsIAO, Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente nel 1995, che diresse fino al 1978 (dal 1947 ne fu il Presidente). Autore di una immensa quantità di pubblicazioni (saggi, monografie ma anche articoli dispersi sui più vari periodici) di grande valore sul piano scientifico ma anche spesso di attraente fascino letterario, compendiò le sue ricerche sul Tibet in due famose opere: Indo-tibetica, 4 voll. in 7 tomi, Reale Accademia d’Italia, Roma 1932-1941, e Tibetan Painted Scrolls, 2 voll. in folio e una cartella con 256 tavole in bianco/nero e a colori., Libreria dello Stato, Roma 1949, tradotta finalmente in Italiano, con 2 DVD, presso Il Cerchio nel 2015.
Editore | Il Cerchio |
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