Mito e religione in Grecia antica.
Il mondo greco antico ci consegna, tra i tanti, un interrogativo appassionante. La sua religiosità appare densa e complessa e, allo stesso tempo, profondamente distante da quella che caratterizza le nostre società contemporanee. In questo piccolo ma intensissimo affresco d'insieme, uno dei più grandi studiosi dell'antichità va al cuore del problema. Lo storico della religione greca - ci ammonisce Vernant - deve navigare in mezzo a due scogli. Bisogna guardarsi dal rischio di "cristianizzare" la religione dei Greci, interpretandone i pensieri, i comportamenti e i sentimenti nel quadro di un modello buono per il credente di oggi, per il quale la salvezza personale, in questa vita e nell'altra, è garantita solo da una Chiesa che gli conferisce il rango di fedele. Ma, d'altro canto, la religione dei Greci non può essere ridotta a un insieme di "credenze primitive" o di pratiche "magico-religiose". Le religioni antiche non sono ne meno ricche spiritualmente, né meno complesse intellettualmente di quelle contemporanee. Semplicemente, sono diverse. Il compito dello storico è scoprire quanto vi possa essere di specifico nella religiosità dei Greci e quali siano le analogie con gli altri grandi sistemi politeisti e monoteisti che regolano i rapporti degli uomini con l'aldilà.