Miti stellari e cosmogonici. Dall'India al nuovo mondo

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A cura di Monia Marchetto., pagine 544.

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Tra le diverse convinzioni errate che la cultura di massa diffonde, si ripetono le affermazioni per cui gli antichi avrebbero creduto che la terra fosse piatta e che si trovasse al centro dell'universo mondo.

Questa convinzione erronea si sarebbe perpetuatat a partire dalla notte dei tempi fino al Rinascimento.

In realtà le grandi civiltà del passato , sia quelle scomparse sia quelle ancora viventi, da sempre hanno appoggiato la loro speculazione su una osservazione rigorosa dei fenomeni celesti, trovando in essi anche una crittografia dei misteri del cosmo e del metacosmo.

Se da una parte le speculazioni sugli astri hanno sviluppato scienze quali l'astronomia e l'astrologia, la matematica, la cosmologia, la fisica, l'alchimia, la cronografia, dall'altra l'osservazione delle forme , dei rapporti numerici, dei movimenti e dei prodigi (comete, eclissi, meteoriti), hanno messo in moto numerose arti quali l'architettura, la musica , la dottrina cicllica del tempo, la mitologia e l'applicazione umana di quest'ultima, l'epica.

Tutte queste arti e scienze, poi, sono state utilizzate come linguaggio simbolico per esprimere misteri inneffabili di natura metafisica.

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