Mecenate. Un tentativo di biografia siprituale
Autore: Andre' J.M.
Pagine: 180.
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Questo Mecenate di J. M. André si distingue dal genere biografico usuale; come dice il sottotitolo, non si tratta dei fatti di una esistenza, ma del tentativo di seguire il tortuoso percorso di una vita interiore, di penetrare il mistero di un'anima.
Se la personalità prescelta dai biografi in genre è un primo attore, oggetto di consensi o di biasimi da parte dei contemporanei e di curiosità da parte dei posteri, Mecenate non appartiene a questo tipo: è un isolato, una figura in ombra, lo si potrebbe chiamare con un termine teatrale, "la spalla" di Augusto; ma non sappiamo fino a che punto la sua presenza fu determinante in tutte le decisioni del principe.
Fu il suo consigliere politico come Agrippa fu la sua spada: magnate etrusco, ministro degli interni, ambasciatore plenipotenziario, patrono dei poeti; duttile, acuto, ma ambiguo, contradditorio, tormentato. Esercitò per molti anni non il potere inerente a determinate cariche - la potestas - ma quello oscuro ed effettivo, la potentia.
Visse nella cerchia dei pochi intimi di Augusto; devoto ma autonomo, vigile ma mai dimentico d'aver diritto alla sua vita privata, all'otium dell'intellettuale e del gran signore; difese il proprio spazio, entro il quale dedicarsi alle cose che amava, la musica, la poesia, gli amici - dai più eccelsi, come Orazio, Virgilio, Properzio, ai meno raccomandabili -, quei commensali abituali dei suoi elaborati simposi - mimi, attori, ballerini, cantanti, omosessuali - che Augusto chiamava la sua "parasitica mensa" (dalla Presentazione di Lidia Storoni Mazzolani)