Manuali medievali di Chiromanzia

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Autore libro: Aa.Vv., - Rapisarda S. (a c.), pagine 320 testo latino a fronte.
ESAURITO

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Tra gioco e superstizione, ciarlataneria ed esoterismo, sopravvive ai giorni nostri la chiromanzia, praticata nei salotti buoni e agli angoli delle strade, da signore borghesi e da decifratori nomadi e venali. Ma nel Medioevo, quando i primi trattati latini cominciarono a circolare per l'Europa, la chiromanzia era scienza "naturale", più stretta parente della medicina e della fisiognomica che della divinazione e dell'augurio. Era, almeno all'inizio, disciplina razionale e filosofica, che si diffuse in Occidente sul sentiero stretto tra il lecito e l'illecito, tra la lettura di segni naturali e la previsione di eventi futuri. Ne sopravvivono vari manuali, latini e volgari, che qui si pubblicano; portano il nome di Aristotele e del biblico Re Salomone, di Giovanni da Siviglia e di Roderigo da Maiorca. Utili a tutti; al principe per sapere come sciegliere il consigliere, all'ecclesiastico per sapere di prebende e di vescovati, all'uomo per sapere se la donna è casta o meretrice, alla donna per sapere se l'uomo è pavido o audace, atutti per sapere se avranno figli maschi o femmine, ricchezza o miseria, vita lunga o breve.

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