Liriche arabe di Spagna
Autore : Lancioni G.
Pagine : 104
La letteratura ispanoaraba – il cui inizio data convenzionalmente alla seconda metà dell’VIII secolo – appare percorsa, nelle sue varie manifestazioni, da laceranti e irrisolti contrasti, derivati sia dalla forzata convivenza dell’elemento arabo con il sostrato romanzo e cristiano, sia dal sentimento di esclusione e di esilio provato nei confronti della lontana madrepatria. In più, per le poesie oggetto della presente raccolta, entra in gioco la difficile situazione politica maturata nell’XI secolo, quando l’aggravarsi delle lotte intestine determinò in breve tempo la dissoluzione del califfato di Cordova in una congerie di principati autonomi.
Tensioni, ansie, disillusioni formano dunque la sostanza più intima di queste poesie, opera di poeti tra i massimi del loro tempo e della loro cultura: Ibn Hazm (884-1064), Ibn Zaydûn (1003-1071), Ibn Khafâja (1058-1139). Dietro il velo in apparenza leggero e disimpegnato delle liriche qui antologizzate – intente a cantare i piaceri della carne e della tavola, lodando a turno la bellezza di una donna, la grazia di un fanciullo, la potenza di un vino