La terra del Duce. L'era fascista nella Romagna forlivese 1922-1940
Autori: Franco D'emilio, Paolo Poponessi
Prefazone di: Andrea Riccardi
Editore: Il Cerchio
Collana: Gli Archi
Pagine: 150
Spesso citare la Romagan come propria terra natale o di residenza richiama alla mente altrui l'immagine gaudente e chiassosa della riviera adriatica o il sapore di un buon bicchiere di sangiovese e di una piadina, oppure le note della celeberrima Romagna mia di Secondo Casadei.
Non manca, però, chi allude con un pizzico di maliziosa provocazione a Lui, il "volitivo mascellone romagnolo", oppure prorompa apertamente in uno spontaneo: Ah, la terra del Duce!
Ancora oggi la Romagna, Forlì e Predappio sono rispettivamente la terra, la prima città d'adozione e il paese natale del Duce: è l'impronta indelebile del Ventennio che tanto profondamente ha segnato la storia italiana e, più strettamente, quella romagnola.
Questa appartenenza geografica di Mussolini non può certamente negarsi, ma neppure celebrarsi in chiave nostalgica o apologetica, va soltanto storicizzata per meglio comprendere come in Romagna il fascismo sia stato vissuto all'ombra dell'ingombrante figura del Duce.
Questo libroè, appunto, un viaggio nella Romagna fascista dal 1922 al 1940, il racconto di avvenimenti e storie personali, il ritratto di protagonisti, "tipi e tipetti" in camicia nera, e infine il ricordo di tante vittime, consapevoli o no, direttamente o indirettamente travolte dal gorgo della dittatura.
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