La teologia nel XII secolo.
Questo libro, che tematizza lo sviluppo della riflessione teologica in uno dei secoli più fecondi e ricchi di stimoli della storia del cristianesimo, è ritenuto da tutti gli studiosi un classico e immancabile punto di riferimento della storiografia del pensiero occidentale. L’opera ha inteso creare nuove prospettive di approccio, secondo ciò che l’autore stesso ama chiamare «metodo storico», sensibile non solo ai testi ma anche ai contesti sociali e religiosi in cui si espressero gli scrittori teologici. È un’opera viva, che ha avuto il merito di liberare la storia teologica dalle secche dell’erudizione. Una «storia» deve andare oltre le specializzazioni, deve essere in grado di raggiungere – secondo lo stesso Chenu – «i sottosuoli dei testi, delle controversie, dei sistemi, e anche delle personalità del genio». infatti la conoscenza storica che l’autore persegue tende all’intelligenza interiore dei fatti e degli scritti, al di là di ciò che i loro autori ne hanno sul momento esplicitamente percepito ed espresso. Chenu mira a evidenziare le leggi interne che determinano il clima del secolo e la fede. si arriva così a manifestare le zone di luce che compongono l’unità e le tensioni di tutto un travaglio generazionale.
MARIE-DOMINIQUE CHENU (1895-1990), è stato un teologo francese, docente presso numerose facoltà in Francia e Canada e ha collaborato alla preparazione del Concilio Vaticano II. È considerato il rinnovatore del tomismo. Jaca Book ha pubblicato La teologia come scienza nel XIII secolo (1995) e Il risveglio della coscienza nella civiltà medievale (1991, 2010).