La storia proibita - Quando i Piemontesi invasero il Sud

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Autore libro: Colacino C. - Grasso A. - Moletta A., pagine 284
ESAURITO

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Gli autori del libro si propongono di rendere note delle informazioni poco conosciute sulla storia del Regno delle Due Sicilie. La storiografia ufficiale, riportata dai testi scolastici, ha etichettato questo Stato come arretrato ed oscurantista. La verità è tutt’altra e viene fuori ormai anche dalla consultazione di documenti inoppugnabili i quali, in buona parte, pur non essendo segreti, stranamente non sono resi noti al grande pubblico. Le Due Sicilie erano lo Stato preunitario più prospero, nel quale l’emigrazione era sconosciuta e la cui popolazione non aveva alcun desiderio di unirsi alla restante parte della penisola. La sua posizione strategica al centro del Mediterraneo e la sua politica di fiera indipendenza cozzavano contro gli interessi delle grandi potenze europee e dei Savoia. Se i vertici dello Stato non furono capaci di arginare una unità d’Italia, una invasione, la piemontesizzazione imposta con la forza dei cannoni e del denaro corruttore, ci pensò il popolo a reagire con una guerriglia durata oltre dieci anni, che però è stata definita, in questo caso, “brigantaggio”. Guai ai vinti! Ma è tale solo chi crede a verità preconfezionate dai vincitori e non possiede l’onestà intellettuale di accettare nuovi contributi di conoscenza. Che questo testo, documentato e passionale, veloce e immediato, possa arrivare al cuore di quanti anelano alla verità e alla indipendenza del Sud. Carmine Colacino, ricercatore universitario in Potenza; Alfonso Grasso, ingegnere navale in Genova; Andrea Moletta, medico analista in Milano; Antonio Pagano, avvocato in Vicenza; Giuseppe Ressa, medico di famiglia in Roma; Alessandro Romano, studioso della storia del brigantaggio in Latina; Maria Russo, insegnante in Firenze; Marina Salvadore, giornalista in Milano; Maria Sarcinelli, medico analista in Milano, compongono la lista degli autori del libro. Hanno in comune la voglia di saperne di più sulla storia del Sud; conosciutisi grazie a Internet, si sono vicendevolmente ingolfati le caselle postali di scritti e documenti ed alla fine ne è uscito questo libro. “Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò non rifarei oggi la via dell’Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio”. Giuseppe Garibaldi (da una lettera ad Adelaide Cairoli del 1868) “Lo stato italiano (leggasi sabaudo) è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti”. Antonio Gramsci ( da Ordine Nuovo del 1920) “La Patria nostra era il sorriso del Signore. La Provvidenza la faceva abbondante e prospera, lieta e tranquilla, gaia e bella, aveva leggi sapienti, morigerati costumi e pienezza di vita, aveva esercito, flotta, strade, industrie, opifici, templi e regge meravigliose, aveva un sovrano nato napolitano e dal cuore napolitano. L’invidia, l’ateismo e l’ambizione congiurarono insieme per abbatterla e spogliarla” Giacinto de’ Sivo (da Storia delle Due Sicilie)

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