La Romagna Perduta.Alla scoperta di sentieri e paesi dimenticati nelle vallate dell'alto e medio Appennino
13,00 €
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Autori: Cortesi Ferruccio., Iacono Isidoro Carla., pagine 208., illustrato.
Details
Con grande dovizia di richiami storici e con un apparato fotografico d’eccezione, il libro ripercorre sentieri, dorsali di monti, valloni sperduti e visita castelli, chiese e conventi e frammenti di paesi che quasi non esistono più. E poi le strade appena segnate da antichi lastricati, quelle che hanno collegato in tempi lontani i fondovalle dei nostri Appennini, risalendo sui crinali che si affacciano su panorami sempre più ampi e dischiudendosi su orizzonti che tolgono il respiro e ci regalano ancora una volta la meraviglia e lo stupore.
Sono cinque gli itinerari:
a) il crinale che da Rocca San Casciano conduce a Premilcuore, con una sosta quasi obbligata a San Donnino in Soglio, antica abbazia benedettina che ebbe una storia illustre nei secoli dell’Età di mezzo;
b) il crinale meldolese tra il Bidente e il Voltre, dove si incontrano Castelnuovo, Montevescovo, Scardavilla e il “ricostruito” castello di Teodorano;
c) la Val di Savio, tra Sarsina e il lago di Quarto;
d) i dintorni di Premilcuore verso l’Alta Valle del Rabbi;
e) l’Alta Valle del Savio e la Valle del Borello.
Ovunque, è un immergersi in una natura stupenda, con variazioni del verde a non finire; ma più ancora, lungo il viaggio, è un affascinante recupero di testimonianze e di documenti, che ci richiamano al Medio Evo, quando queste terre conobbero il dominio dei conti Guidi e di altre famiglie, e, soprattutto, l’opera dei monaci di Camaldoli.
Strade e sentieri, a volte sommersi da una prepotente vegetazione; ruderi di antiche costruzioni (chiese, conventi, case della povera gente); pagine di storia intorno a comunità perdute e qui tutte convocate per raccontarci la vita di altri tempi e d’altri luoghi, ora remoti e persino misteriosi: è la Romagna dimenticata, tuttavia tenace nelle sue memorie.
Di quando in quando, nel racconto, squarci di lirica bellezza che tornano a suggerire che vale la pena di mettersi in cammino …