La passione di Santa Margherita. Testo occitano del XIII secolo.

20,00 €
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Autrice: Manetti R.

Pagine: 168

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Margherita d'Antiochia di Pisidia (oggi in Turchia), venerata in Oriente col nome di Marina, ha goduto per secoli di grande considerazione nell'Occidente cristiano, benché probabilmente non sia mai esistita.

A decretarne l'enorme successo furono anche i fantasiosi e fantastici dettagli della sua passione, primo fra tutti l'apparire del diavolo sotto forma di drago nella cella sotterranea in cui il topico nobile pagano lussurioso l'aveva rinchiusa, dopo aver cercato invano di convincerla a sposarlo abiurando il cristianesimo. La malabestia fece di lei un sol boccone, ma la santa, col semplice segno della croce, la spaccò in due, uscendo illesa dalla sua pancia e guadagnandosi forse così, oltre che con l'onomastica (il nome che ha acquisito con la traduzione latina della biografìa, Margarita, significa perla e si credeva che le perle avessero proprietà emostatiche), la prerogativa di proteggere le partorienti, i nascituri e chiunque si trovi in pericolo fisico o giudiziario.

Il diffondersi del suo culto nella Romania nel basso medioevo è attestato anche dal moltiplicarsi dei poemetti in volgare a lei dedicati; si pubblica qui la più lunga delle versioni provenzali superstiti, datata 1284 e tramandata da un manoscritto della metà del Trecento conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze.

Edizione con versione a fronte, introduzione, note e glossario.

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