L'Ultimo segreto di Mussolini. Quel Patto sottobanco fra Badoglio e i tedeschi.
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L'otto settembre del 1943 l'Italia annunciò l'armistizio con le Forze alleate. Fu una resa senza condizioni. Qualcosa però si mosse sottobanco. C'era infatti un altro tavolo, non ufficiale, dove il governo Badoglio continuò a collaborare con il vecchio amico tedesco. Tra ricatti, ostaggi, minacce e sotterfugi, l'illustre prigioniero Mussolini veniva così sottratto agli Alleati e consegnato ai tedeschi il 12 settembre a Campo Imperatore.
L'agente Nelio Pannuti, addetto alla sorveglianza personale di Mussolini al Gran Sasso, in un'intervista rilasciata all'autore della presente opera, dichiarò che quell'incursione dei tedeschi "sembrava proprio un'azione concordata, tant'è che, una volta liberato il Duce, ci fu un momento conviviale tra soldati italiani e tedeschi nella sala dello stesso albergo, tutti con le armi in spalla pacificamente".
Per chi non lo sapesse: i manuali storici hanno sempre narrato dell'efficacia dei servizi segreti tedeschi e dell'impresa epica dei loro paracadutisti per liberare Mussolini. Ma quale efficenza! Che fandonie! Che a Campo Imperatore si trovava prigioniero il Duce lo sapevano tutti, persino i bambini. Addirittura ci fu un pastorello di tredici anni che trafugò gli alianti tedeschi impossessandosi di alcuni armamenti. Per non parlare della complicità italiana nel riaggiustamento storico. Il comandante dei carabinieri al Gran Sasso Alberto Faiola, fu pure encomiato, quando al contrario questi, non solo non predispose alcuna misura cautelativa, ma venne anche meno ai suoi doveri invitando alcuni suoi amici proprio in quei giorni all'albergo di Campo Imperatore.
Insomma una nuova verità storica che è raccontata sin dagli inizi grazie anche alla testimonianza - sconosciuta a molti - di Karl Radl, l'aiutante di colui che erroneamente è stato sempre considerato il vero artefice dell'Operazione Quercia": il capitano Otto Skorzeny.
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Editore | Il Cerchio |
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