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L'antinovecento. Il sale di fine millennio
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Autore: Marcello Veneziani., pagine 290.
Sono gli anni di fine millennio, anni in cui una riflessione sul nostro secolo e sulle prospettive future si impone. E la tentazione è quella di liquidare il Novecento nel nome della sua stessa malattia: la voglia di fare tabula rasa, di annientare il passato, la storia, la cultura e ogni tradizione, di cancellare all'insegna del superamento ogni traccia di identità, ogni radice e ogni senso della vita. Ma forse, per sottrarsi al fascino del millenarismo, non sarà inutile voltarsi indietro a scavare pensieri diversi, troppo refrattari alla Realpolitik per essere alla ribalta, ma proprio per questo intatti nel proprio potenziale e capaci di fecondarte le nuove generazioni. In questa direzione si muove Marcello Veneziani, alla scoperta dell'Antinovecento. E' un viaggio compiuto attraverso la lettura graffiante di alcuni pionieri - da Gramsci a Junger, da Sorel a Gentile, da Prezzolini a Pound, da Del Noce a Weil, da Pasolini a Solzenycin - che, da postazioni differenti, compongono la polifonia dell'Antinovecento: "una sequenza di incontri con pensatori e figure che sono stati davvero il sale di fine millennio in un duplice significato: perché ne hanno contrastato i dèmoni, hanno rappresentato la parte più ostica, meno dolce, meno accondiscendente e meno piegata allo spirito del tempo; ma anche perché ne sono stati il sapore e l'intelligenza". E' un'opera polemica, certo, con la modernità, il liberalismo e il laicismo, ma sopratutto è un'irrinunciabile invito alla lettura del nostro secolo.
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