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Il senno di poi - L'unita' D'Italia vista 150 anni dopo
Disponibile
Autore libro: Aa.Vv., Collana: SAGGI FUORI COLLANA - pagine 145
Nel 2011 si festeggia il 150° dell’unità e tutti “quelli che contano” si affannano a ripetere che mai vicenda politica è stata più buona e giusta della riunificazione delle sparse membra della Patria sofferente. Di fronte all’evidenza dei molti difetti di questa creatura che somiglia più al mostro di Frankenstein, messo assieme cucendo pezzi e materiali disparati, che alla ragazzona turrita dell’iconografia patriottica, gli italianisti di ferro tutt’al più ammettono che “si sarebbe potuto fare di meglio”, ma lo si era fatto - si giustificano - solo per proteggere una creatura ancora fragile da ogni possibile ritorno di fiamma delle aborrite tirannidi. Oggi, a 150 anni da quegli avvenimenti, ci sono tutti gli strumenti, le informazioni e le possibilità per esprimere un giudizio serio e sereno sui loro esiti. Nessuno può ragionevolmente dire come sarebbe andata se l’unità non fosse stata raggiunta o se la si fosse fatta in maniera diversa, però sappiamo molto bene come è andata e che effetti ha avuto: e un secolo e mezzo è un periodo sufficientemente lungo per poter ragionare sulla storia senza troppe passioni di parte o timori reverenziali. Ogni critica sugli esiti finali nulla può togliere alla buona fede di chi allora era convinto di fare la cosa più giusta, di chi era onesto, di chi si è sacrificato. Oggi però non si può celebrarla acriticamente o sostenere che sia stata la migliore delle cose possibili. Bisogna insomma ragionare con il “senno di poi” che per una volta può essere un esercizio buono e giusto.
Editore | Il Cerchio |
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