Fin dalle origini del Cristianesimo, il Cantico dei Cantici e' stato uno dei testi dell'Antico Testamento che maggiormente ha ispirato la meditazione dei Padri della Chiesa.
Nei Sermones presentati in questo secondo volume l'Autore commenta con la sua sapienza biblico-teologica la descrizione che la sposa del Cantico fa del suo amato. Per gustare la freschezza di questo commentario cistercense bisogna collocarsi nell'ambiente teologico del Medioevo, dove "fare teologia" significava semplicemente parlare di Dio, stupirsi davanti all'opera di redenzione dell'uomo, cantare le Sue lodi.
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