Il Cammino dell'India nel XX secolo verso la Libertà.

28,00 €
Disponibile

Autori: Tucci Giuseppe;

            Tarak Nath Das;

            Monindra Mohan Moulik;

            Subhas Chandra Bose.

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Questo Volume prosegue la serie delle pubblicazioni su “Le Marche e l’Oriente” facente parte integrante del Progetto “Parco Storico-Letterario ‘Le Marche e l’Oriente’ – Giuseppe Tucci” promosso dall’Associazione Identità Europea (www.identitaeuropea.it) col Patrocinio ed il Contributo della Regione Marche e della Città di Macerata. Il cammino dell’India nel XX secolo verso la Libertà, edito in occasione delle celebrazioni del 90° anniversario della costituzione dell’IsMEO grazie a Giovanni Gentile e Giuseppe Tucci a Roma nel 1933, e del 75° anniversario dello stabilimento dei rapporti diplomatici fra Italia e India nel 1947, intende omaggiare il fecondo ruolo di promotore di Relazioni internazionali euro-asiatiche che Giuseppe Tucci seppe ricoprire nei decenni anteriori alla Seconda Guerra Mondiale, soprattutto a fianco della lunga lotta di liberazione nazionale dell’India dal colonialismo britannico. Profondo conoscitore della cultura Indiana, Giuseppe Tucci dedicò all’India pagine profetiche e profondissime, come quelle qui riportate; inoltre fu colui che, attraverso le sue relazioni, diede voce in Italia ai maggiori esponenti della lotta per l’indipendenza Indiana, invitandoli a Roma e offrendo loro, dal 1934 in poi, il prestigioso palcoscenico dell’IsMEO per far udire in Europa la propria voce: in questo volume sono pubblicati i contributi di Tarak Nath Das, Monindra Mohan Moulik e Subhas Chandra Bose, indipendentisti indiani di grande rilevanza storica, e la loro biografia. Il volume si completa con la pubblicazione della motivazione e dei discorsi ufficiali che accompagnarono nel 1976 il conferimento a Giuseppe Tucci del “Premio Jawaharlal Nehru per la Comprensione Internazionale”, unico italiano ad aver mai ricevuto questo onore: l’ultima grande occasione di Giuseppe Tucci per sottolineare l’importanza del suo lungo rapporto personale con la cultura e la spiritualità Indiana; l’ultimo suo appello per la ricostruzione di una collaborazione fra l’Oriente e l’Occidente del continente eurasiatico. L'AUTORE Giuseppe Tucci (Macerata, 1894-San Polo dei Cavalieri, 1984), è stato il miglior studioso delle Tradizione culturali e spirituali dell’Oriente eurasiatico del XX secolo. Tra il 1925 e il 1930 insegnò nelle università indiane di Calcutta e Shantiniketan, dove conobbe R. Tagore e Gandhi. Docente di filosofia e religioni dell’India e dell’Estremo Oriente presso l’Università di Roma (1930-64), Vice-Presidente e poi Presidente dell’Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente - IsMEO (1933-78), Accademico d’Italia (1929), Premio J. Nehru (1978) per la sua infaticabile attività di ricerca nell’ambito della cultura indiana. I suoi studi hanno abbracciato il campo dell’indologia, quello della sinologia e delle lingue e religioni tibetane. Compì numerose spedizioni scientifiche in India, nel Tibet e nel Nepal; promosse e diresse inoltre missioni archeologiche in Afghānistān e in Iran. Tra i suoi scritti più noti: Storia della filosofia cinese antica (1922); Buddhismo (1926); Indo-Tibetica (1932-33); Tibetan Painted Scrolls (3 voll., 1949, trad. it., 2015); A Lhasa e oltre (1952); Tra giungle e pagode (1954); Storia della filosofia Indiana (1958); Il trono di diamante (1967); Tibet, land of snows (1968); Die Religionen Tibets (1970); Archaeologia Mundi: Tibet (1977).

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Editore Il Cerchio

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