I Lager dei Savoia. - Storia infame del Risorgimento
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Autore libro: Izzo F., pagine 207
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"In Italia, o meglio negli Stati sardi, esiste proprio la tratta dei Napoletani. Si arrestano da Cialdini soldati napoletani in grande quantità, si stipano ne' bastimenti peggio che non si farebbe degli animali, e poi si mandano in Genova. Trovandomi testé in quella città ho dovuto assistere ad uno di que' spettacoli che lacerano l'anima. Ho visto giungere bastimenti carichi di quegli infelici, laceri, affamati, piangenti; e sbarcati vennero distesi sulla pubblica strada come cosa da mercato. Alcune centinaia ne furono mandati e chiusi nelle carceri di Fenestrelle: un ottomila di questi antichi soldati Napoletani vennero concentrati nel campo di S. Maurizio".
"...Da un giornale di Milano si narra che un certo avvocato ed un ufficiale, iti a vedere i prigionieri della Cittadella, aprressarono ad un gruppo di essi...e quando i due curiosi vollero persuader loro che, per tarsi di quella miseria, si rivolsero d'ingaggiarsi al servizio del Governo sardo, quelli recatisi in atteggiamento nobilmente altiero, che faceva singolarmente contrasto con i cenci ond'erano coperti, risposero ricisamente: Uno Dio ed uno Re!
"Nella nuova realtà italiana la pratica i metodi concentrazionari verranno eletti a sietama e si delineerà una costante ben consolidata che farà da motivo conduttore alla politica del'ordine pubblico sino alla fine del secolo. Da ciò deriva che nel Meridione d'Italia la politica di repressione non trae la giustificazione dell'eccezionalità della guerra civile, ma è l'originario e convinto approccio colonialista che porta il Piemonte a tenere il Sud in permanente stato di soggezzione sia militare che economico, dal momento che esso è semplicemente considerato territorio di conquista, il cui inserimento nella realtà nazionale ha solo carattere subalterno.