Giovanni Marchetti e la biblioteca della Controrivoluzione

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Autore: Guerra Alessandro, edizioni Nuova Cultura, pagine 156
ESAURITO

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La biografia intellettuale di Giovanni Marchetti sembra acquistare un senso perché nel difficile crinale del cinquantennio che precedette e seguì il 1789, la sua esistenza e i suoi libri assunsero un carattere sociale; vale a dire che la correlazione vitale intessuta con altri protagonisti di quel periodo appare capace di svelare la potenza di quella straordinaria stagione. È la coralità che interessa ricostruire dall’esperienza del singolo.

Raccontare la sua storia significa quindi anche provare a ricostruire quel vasto movimento intransigente e tradizionalista che nel confronto con il dissenso religioso (la parte che si richiamava alla spiritualità giansenista come quella che in seguito si ispirò al cattolicesimo democratico), con il pensiero dei lumi e la socialità massonica e nell’avversione successiva alle idee rivoluzionarie trovò un sicuro e duraturo collante identitario.

Alessandro Guerra (Roma 1971) è ricercatore di Storia moderna presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Sapienza di Roma. È autore di saggi sopra il pensiero controrivoluzionario e i meccanismi della propaganda dell’intransigentismo fra Sette e Ottocento.

Studioso del processo rivoluzionario e del giacobinismo ha in corso di pubblicazione un lavoro sull’associazionismo popolare come si manifestò nelle Società di pubblica istruzione e nei Circoli costituzionali in Francia e in Italia.

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