Federico II, Stupor Mundi. (Libro)
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Federico II fu una grande e complessa figura, radicato nel medioevo per la sua concezione universalistica e sacrale dell'Impero, ma gia' aperto alla modernita' per la visione dello Stato monarchico amministrativo, per la sua tolleranza religiosa, per la sua versatilita' culturale che spaziava dalla scienza musulmana al diritto romano, per la sua magnificenza di costruttore ( si pensi a Castel del Monte in Puglia) e di mecenate, fondatore dell'Università di Napoli e animatore di quel convegno di poeti, filosofi e scienziati che fu la sua corte, nella quale già Dante riconobbe la più alta manifestazione di civiltà dell'Italia duecentesca.
Principe coltissimo - parlava il latino, il volgare, il francese, il tedesco, il greco e l'arabo - egli stesso compose uno dei piu' celebri trattati di falconeria del medioevo, De arte venandi cumavibus.
La sua lotta col Papato accredito' la fama che fosse eretico o quanto meno agnostico, e la leggenda che incarnasse nella sua persona l'Anticristo.
A questa si oppone quella piu' accreditata di Stupor Mundi, "meraviglia del mondo".
Indice del libro:
Introduzione
Capitolo primo
"Stupor Mundi": la vita
Capitolo secondo
Il Re e l'Imperatore
Capitolo terzo
Il politico
Capitolo quarto
Il legislatore
Capitolo quinto
L'intellettuale
Capitolo sesto
Il filosofo e il naturalista
Capitolo settimo
Il poeta e il mecenate
Capitolo ottavo
Ars instrumentum regni
Conclusione
Nota Bibliografica
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Editore | Il Cerchio |
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