False Flag - Sotto falsa bandiera. Strategia della tensione e terrorismo di Stato.
L’Occidente è precipitato in una nuova epoca di terrore: il rischio della guerra globale, le fake news e la dittatura dei media
Archiviato il pericolo ISIS, grazie alla sconfitta delle truppe del Califfo in Siria, i nuovi nemici globali sono la Corea del Nord e l'Iran. L'elezione di Trump ha portato il mondo a dividersi in due blocchi, riproponendo una anacronistica Guerra Fredda e il rischio di un conflitto globale. Gli attentati che infiammano l'Occidente non si fermano, spingendo le nazioni ad adottare misure estreme com'era successo agli USA all'indomani dell'11 settembre. Le stragi, apparentemente di matrice islamica, lasciano però una scia di anomalie e dubbi, di coincidenze inspiegabili o quanto meno ambigue, che riecheggiano la strategia delle false flags. Le false flags sono operazioni belliche "sintetiche" ideate per fare credere che un attacco militare o terroristico sia stato effettuato da gruppi diversi rispetto ai reali esecutori, al fine di addossare loro la responsabilità di quanto accaduto, legittimando così eventuali rappresaglie.
L'obiettivo è introdurre leggi che limitino la privacy e la libertà individuale, nascondendogli interessi delle oligarchie. I mass media entrano in scena a questo punto per veicolare la propaganda bellica e promuovere come giuste le rivendicazioni del potere. Quali interessi si nascondono dietro il terrorismo internazionale? Come nasce e chi ha finanziato l'ISIS? Chi trae beneficio dall'attuale strategia della tensione? Lo scopo del presente saggio è quello di offrire una rassegna dei casi più celebri e storicamente comprovati di false flags e di altri che sollevano dubbi sulle reali dinamiche degli eventi, mostrando i mandanti, i registi e gli attori del terrorismo sintetico, dall'antica Grecia a oggi.