Elogio delle Frontiere

12,00 €
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Autore debray R.
ESAURITO

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I ‘funzionari’ della società del benessere pensano di cancellare i confini territoriali e linguistici; essi vogliono ripudiare il concetto di nazione e rinunciare, in fondo, a sé stessi. I corifei del globalismo, credendosi all’avanguardia intellettualmente, elogiano l’erranza e la mobilità planetaria, esaltando l’apertura indiscriminata e sostenendo l’insignificanza delle frontiere nazionali. L’effetto di questa visione del mondo è che l’orizzonte del consumatore si dilata, gli usi e i costumi si globalizzano, mentre le identità etnico-culturali diventano sempre più incerte e le differenze sfumano. Eliminare ogni limite, e con essi le divisioni spirituali e i confini territoriali è in realtà un’ambigua illusione, un esercizio retorico, che camuffa con l’altruismo la difesa dei privilegi economico-finanziari dell’oligarchia plutocratica. Come spiega Debray, le frontiere possono essere di natura e varietà diverse: etniche o religiose; possono essere muri e barriere fisiche, così come ‘spazi aperti’ quali l’orizzonte o la battigia. Tutto ciò che separa gli uomini (razza, etnia, religione, civiltà, storia) ne conferma le complessità, le qualità naturali, le possibilità ontologiche e, nell’altro da sé, rispecchia la propria particolare forma d’esistenza.

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