Céline e l'attualità letteraria (1932-1957)

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AA.VV.; pag. 144
ESAURITO

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"Sono chiuso dentro una macchina, io, senza che nessuno mi abbia detto dove va. Ma lei e fuori. La vede guizzare, la macchina. E informato meglio di me sulla direzione che prende, posto che ci sia una direzione". Così si esprimeva Céline, durante un'intervista rilasciata nell'ottobre del 1933. Appena un anno era trascorso dall'apparizione, emozionante e minacciosa, di "Viaggio al termine della notte", e Céline era ormai un personaggio pubblico, il misterioso dottore dagli occhi bellissimi e azzurri, dal passato avventuroso e inquietante, che aveva lanciato, come scrisse il critico letterario del Berliner Tageblatt, "una bomba contro l'intero edificio della nostra umanità". Le pagine qui riunite, nate dalla sollecitazione degli eventi contemporanei, consentono di seguire il movimento dei pensieri, dei sentimenti, dei furori di Céline fra gli anni dell'esordio e la fine dei Cinquanta, con in mezzo la terribile esperienza della guerra, della prigionia e dell'esilio: non solo interviste, ma anche interventi polemici, lettere, presentazioni, conferenze che illuminano, in un sorprendente confronto, le opere maggiori, dai bellissimi romanzi agli spregiudicati e ossessivi pamphlets. La molteplicità delle prospettive e degli sguardi aggiunge ai testi il sapore dei tempi, la variegata costellazione delle reazioni contemporanee, le perplessità e gli entusiasmi che da sempre hanno accompagnato l'opera di uno dei maggiori e più discussi scrittori del nostro secolo.

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