Carte segrete.
Concepito per una circolazione clandestina negli ambienti dell'opposizione al regime imperiale, questo pamphlet insolito e insolente trasmette un ritratto di Giustiniano e della sua corte che stravolge completamente il manifesto delle "Guerre". Il rancore di Procopio, alto funzionario rimosso dai suoi incarichi, investe con violenza ogni aspetto della vita dell'imperatore, dalle umili origini della dinastia alla politica estera scriteriata e irresponsabile, dalle persecuzioni religiose al capriccio nel fomentare le beghe di corte. In una giostra di drammatico, stizzoso, velenoso e cupo, l'opera si risolve in uno spietato attacco al regime, che ribalta sistematicamente il panegirico della propaganda. Lo stile, ancorato ai modelli di Erodoto e Tucidide, è elegante e sostenuto, ma non disdegna incursioni nel comico e nello scabroso, come quando vengono messi alla berlina i lascivi costumi dell'imperatrice Teodora.