BARBARI . Immigrati, profughi, deportati nell'Impero Romano

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Autore: Alessandro Barbero; pagine 340
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Questo non è solo un bel libro di storia. C’è la zampata dello studioso di genio.
Franco Cardini

È noto che, come diceva Croce, si fa sempre storia del presente. In questo buon uso del passato Alessandro Barbero è un campione sempre pronto allo scatto. Barbari è un libro affascinante.
Silvia Ronchey, “Tuttolibri”

«Un mondo che si considera prospero e civile, segnato da disuguaglianze e squilibri al suo interno, ma forte di un’amministrazione stabile e di un’economia integrata; all’esterno, popoli costretti a sopravvivere, minacciati dalla fame e dalla guerra, e che sempre più spesso chiedono di entrare; una frontiera militarizzata per filtrare profughi e immigrati; e autorità di governo che debbono decidere volta per volta il comportamento da tenere verso queste emergenze. Potrebbe sembrare una descrizione del nostro mondo, e invece è la situazione in cui si trovò per secoli l’impero romano di fronte ai barbari.»

 

Indice:

Introduzione 

 Frontiere e mobilità umana nell’impero romano

- I. Deportazioni e immigrazione sotto il principato

- II. L’arruolamento di stranieri nell’esercitofino agli Antonini

- III. Una svolta: l’epoca di Marco Aurelio

- IV. Esercito e cittadinanza nell’età dei Severi

- V. La crisi del III secolo

- VI. Ripopolamento e reclutamento sotto la tetrarchia

- VII. L’età di Costantino

- VIII. Immigrazione e reclutamento sotto la dinastia di Costantino

- IX. Ideali umanitari e sfruttamento degli immigrati sotto Valentiniano e Valente

- X. Teodosio e il tentativo di assimilare i Goti

- XI. Truppe limitanee e impiego di barbaria difesa delle frontiere

XII. Una leggenda storiografica: i «laeti»

- XIII.L’esercito come «melting-pot»

- XIV. Il fallimento dell’integrazione gotica

Conclusione 

Note 

Bibliografia 

Indice dei nomi

Questions