Aqua Mater. Esplorazione sonora tra musica antica e musica dei popoli
Catia Gianessi: voce, tamburello, cimbali.
Gabriele Bonvicini: ghironda, saz, bouzouki, voce.
Igor Niego: flauto dolce, caval, chalumeaux, piva bergamasca, darbouka,duf, tamburello.
Roberto Romagnoli: duf, tapan, djembè, darbouka, oudu drum, riqq, triangolo, rumori.
Hanno collaborato:
Massimo La Zazzera: flauto dolce, bouzouki.
Walter Rizzo: oboe bretone, ghironda.
Lorenzo Niego: didjeridu.
Antonella Mazzucato: tamburo a bandoliera.
Presentazione
Così come l'acqua è all'origine di ogni forma di vita, altrettanto la musica è il principio vitale con cui l'uomo ha da sempre cercato di manifestare i sentimenti e le sensazioni più profonde. Acqua e suono sono dunque unite da un legame che il gruppo Musica Officinalis ci svela attraverso un affascinante cammino musicale.
Si va dalle Cantigas de Santa Maria di Alfonso X° El Sabio, dedicate al culto popolare per la Vergine Maria, amorosa madre di tutti i peccatori, alle Cantigas de amigo, loro equivalente in territorio profano.
Ci s’immerge nella raffinata poesia trobadorico, dove si celebrano le virtù della dama, fonte d’ispirazione e oggetto di devozione. Ma si toccano anche territori meno esplorati, come le danze tradizionali dei popoli mediterranei, il mare attorno al quale sono nate e fiorite le più grandi civiltà del mondo antico.
Le voci di Musica Officinalis e il ricchissimo strumentario di fiati, strumenti a pizzico e percussioni, evocano atmosfere ora arcane, ora gaie e popolaresche, suoni e sapori, sensazioni ed emozioni che scaturiscono dall'Aqua Mater, "madre di tutte le cose" secondo gli alchimisti medievali e rinascimentali.
G. Toffano
•Recensioni
Da “Folk Bulletin” Dicembre 2001
Il quartetto Musica Officinalis è autore di questo bel disco, che solo all’apparenza è dedicato ai repertori medioevali mentre invece dedica spazio anche alla musica tradizionale europea, soprattutto a quella di provenienza balcanica.
Con una copertina accattivante e note esaurienti, che non solo illustrano il programma ma anche spiegano gli intenti artistici di questo viaggio musicale, “Aqua Mater” senz’altro si distingue sia per l’originalità del repertorio sia per la prassi esecutiva davvero splendida sia per la scelta di inserire strumenti che siamo abituati a trovare nell’ambito della musica etnica. Ecco quindi che accanto alla conosciutissima “Ondas do mar” del portoghese Martim Codax ed a “De la iensor” del trovatore Berenguer de Palou o ancora alla Cantiga de Santa Maria “En quantas guisas”, troviamo il ritmo dispari della macedone “Krepkata” e la splendida danza turca “Lunga Nahawend”. Ormai sono passati i tempi in cui la musica “colta” medievale era prerogativa di ensamble fin troppo ortodossi nella riproposta: oggi, per fortuna, chi ascolta musica tradizionale ama ascoltare anche quella antica, scoprendo profondi legami e comuni origini tra questi universi sonori solo apparentemente lontani. Crediamo che musicisti come quelli di Musica Officinalis meritino l’interesse non solo quindi degli specialisti di musica antica ma anche –ed è il caso dei lettori di FB- dei cultori della tradizione che ha saputo spesso mantenere intatto il filo musicale per un millennio, arricchendosi anche delle influenze alloctone che nei secoli hanno fatto la storia del nostro continente e del mare Mediterraneo. Un invito, infine, a quanti organizzano festival e rassegne di musica etnica ad inserire nei loro programmi repertori come quello riproposto da Musica Officinalis: la contraddizione è solo apparente e il successo assicurato.
Alessandro Nobis
Dal sito www.cupacupa.com
Primo lavoro discografico per i Musica Officinalis, rivolto ad esplorare canti e danze medievali con uno spirito ben lontano dalla solita filologia così diffusa in questo settore musicale curando arrangiamenti ricchi di splendidi incastri ritmici e armonici.