Antiche ballate danesi
Il corpus delle ballate danesi – la cui edizione critica, iniziata nel 1835, è stata portata a compimento soltanto nel 1976 – comprende ben 538 “tipi” diversi, con migliaia di varianti: un vero monumento della cultura nazionale danese, che ha suscitato discussioni e imitazioni anche in altri paesi, e fino ad oggi praticamente sconosciuto in Italia.
Le ballate presentate in questa raccolta sono state scelte proprio per il loro carattere in qualche modo “esemplare”, così da illustrare nel miglior modo la varietà e la ricchezza di un “genere” particolarissimo. Il lettore vi troverà rappresentate scene, personaggi, situazioni tipiche: l’incontro (o la separazione) degli amanti, il ritorno (o la partenza) dell’eroe da (o per) una missione pericolosa, damigelle trepidanti e cavalieri arditi, sfide e duelli, ecc.; il tutto – ed è forse il tratto più caratteristico di queste ballate – sapientemente miscelato con elementi magici e soprannaturali, per cui non è affatto difficile imbattersi, durante la lettura, in elfi, fantasmi, oscure premonizioni e misteriosi accadimenti, sullo sfondo di un’età medievale dai tratti sfumati e spesso indefiniti.
Universo poetico ancora in parte inesplorato, la ballata danese – di lunghezza variabile, articolata in strofe di due o quattro versi, ritmate dal medesimo ritornello – è improntata ad uno stile essenziale, quasi scarno, ma sempre di grande forza e intensità, in grado di far rivivere nella mente del lettore, come per miracolo, un mondo lontano e affascinante.